Robert Louis Stevenson è stato uno scrittore, drammaturgo e poeta scozzese.

 

Essere ciò che siamo, diventare ciò che siamo capaci di diventare, questo è il solo fine della vita.

 

Stevenson nasce a Edimburgo nel 1850; ad occuparsi di lui è la madre, ma sia lei che il nonno di Robert avevano una salute piuttosto cagionevole, che verrà ereditata da Robert stesso; iscrittosi a ingegneria, fin da subito emerge la sua passione per l’arte, quindi abbandona la facoltà tecnica.

 

La vita è mostruosa, infinita, illogica, improvvisa e straziante; l’opera d’arte, al confronto, è nitida, finita, conchiusa in sé, razionale, corriva e slombata.

 

Nel 1871 comincia a collaborare al “Edinburgh University Magazine” e a “The Portfolio”, sul quale pubblica alcuni suoi saggi. Qualche anno dopo dà alle stampe “An Inland Voyage”. Dopo un viaggio in California durante il quale conosce la sua futura moglie, torna in Europa e inizia così un periodo letterario fortemente produttivo: pubblica saggi e novelle nei volumi “Virginibus Puerisque” e “New Arabian Nights”, oltre che la raccolta di saggi su Hugo, Whitman, Thoreau, Burns sotto il titolo di “Familiar Studies of Men and Books”.

 

Tutti, prima o poi, siedono a un banchetto di conseguenze.

 

È del 1883 la pubblicazione di una delle sue opere più conosciute, “L’isola del tesoro”, seguita da lavori come “Il ragazzo rapito” e “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, opere grazie alle quali conosce il successo. La salute cagionevole lo costringe ad un viaggio verso i mari del sud, dove incredibilmente le sue condizioni migliorano notevolmente.

 

Il primo dovere di un uomo è parlare; è questa la sua principale ragione di vita.

 

Decise pertanto di trasferirsi in via definitiva a Upolu, la principale delle isole Samoa, dove visse fino alla morte. In questo periodo scrive la raccolta di racconti ambientati nel mare del sud “An Island Night’s Entertainments”, ballate e poesie.

 

Una fame di cose senza speranza bracca i nostri spiriti per tutta la vita.

 

Stevenson muore nel 1894 a Samoa, a causa di un’emorragia cerebrale.

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