Uno dei più famosi poeti inglesi romantici, Shelley viene ricordato per la sua vita travagliata e per la sua morte prematura, oltre che per l’amicizia stretta con i poeti John Keats e Lord Byron.

Percy Shelley nasce in Sussex nel 1792 da una famiglia aristocratica e molto nota; inizialmente istruito da un precettore privato, il reverendo Thomas Edwards di Horsham, frequenta poi la Syon House Academy, l’Eton College e infine approda all’Università di Oxford. Questo periodo di studio rappresenta per il giovane poeta un tormento, essendo egli un ribelle solitario.

La sua prima opera, pubblicata alla giovane età di 18 anni, è un romanzo gotico intitolato “Zastrozzi”, dove Shelley può dar vita ad un alter ego in grado di esprimere con toni violenti la sua visione atea del mondo. L’anno successivo, oltre a pubblicare il secondo romanzo, “Sant’Irvina o il Rosacroce”, dà alla luce un opuscolo incentrato, ancora una volta, sull’ateismo; ciò gli procura l’espulsione da Oxford, dove sarebbe stato riammesso solo grazie all’intercessione del padre a condizione di un suo pentimento in merito alla pubblicazione, cosa che non avvenne: da questo momento in poi i rapporti tra i due si incrinarono definitivamente.

Pochi mesi dopo l’espulsione, Shelley fuggì in Scozia con una studentessa, Harriet Westbrook, e i due convolarono a nozze; i due ebbero poi due figli. Si trasferì quindi in Irlanda, dove intraprese l’attività politica, occupandosi delle misere condizioni di vita dei lavoratori dublinesi. Cominciarono prestissimo i suoi attacchi nervosi, seguiti talvolta da allucinazioni; lo stato di salute cagionevole però non ostacola la voglia di viaggiare. Nel frattempo il matrimonio con Harriet giunge alla fine: Shelley, infatti, si innamora di Mary, figlia del maestro e amico filosofo Godwin.

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Mary Shelley

Non ricevendo l’approvazione di quest’ultimo, i due innamorati fuggono in Francia per poi recarsi in Svizzera. Durante tutto il viaggio tennero un diario, che verrà pubblicato qualche anno dopo con il titolo “Storia di un viaggio di sei settimane”.

Era come recitare un romanzo, divenire un romanzo vivente.” (Mary)

Dopo sei settimane, rimasti senza soldi, decidono di tornare in Inghilterra. Qui inizia un periodo non facile per i due: il padre di Mary rifiuta di rivolger loro la parola, mentre la ragazza rimane incinta; spesso Percy è addirittura costretto ad allontanarsi da casa per sfuggire ai creditori. Nasce Clara nel febbraio 1815, che però viene colta dalla morte due settimane dopo, facendo sprofondare Mary in una profonda depressione. L’anno successivo avranno un secondo figlio, William.

Stringe quindi amicizia con Lord Byron, legato alla sorella di Mary, e le lunghe conversazioni con lui ispirano Shelley a scrivere “Inno alla bellezza dell’intelletto”. Anche la poesia di Byron viene influenzata dall’amico, soprattutto il “Childe Harold’s Pilgrimage”.

Qualche tempo dopo, però, due disgrazie li colpiscono: sia la sorella Fanny di Mary che Harriet si suicidano; entrambi gli eventi vengono tenuti nascosti per salvaguardare le reputazioni delle due donne defunte e delle rispettive famiglie. Percy tenta di ottenere l’affidamento dei figli avuti da Harriet, ma viene reputato “moralmente inadatto”.

Afflitto da creditori e da problemi di salute, allontanatosi definitamente dalla famiglia, Shelley, seguito da moglie e figli, si trasferisce in Italia, trascorrendo il suo tempo tra numerosi città come Pisa, Firenze, Venezia, Livorno, Roma… Qui persero due figli, Clara per dissenteria e William a causa della malaria. Sopravvisse solo il più piccolo. La disgrazia segnò la rottura tra Mary e Percy.

Mia carissima Mary, per quale ragione te ne sei andata,

E mi hai lasciato solo in questo mondo desolato?

Il tuo corpo è qui in verità -un corpo piacevole-

Ma tu sei fuggita, ti sei inoltrata per una strada desolata

Che porta alla più tetra dimora del Dolore

Dove anche per amor tuo io non posso seguirti

Ritornerai per me?

The_Funeral_of_Shelley_by_Louis_Edouard_Fournier

The Funeral of Shelley by Louis Edouard Fournier

 

Nell’estate del 1822 Percy e Mary si trasferirono a Villa Magni, a San Terenzo; qui Shelley si divertiva molto a navigare con la barca “Ariel”. L’8 luglio 1822 salpò per il suo ultimo viaggio: colto a sorpresa da una tempesta, Shelley non si salvò. Il suo corpo venne restituito dal mare dieci giorni dopo il naufragio.

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