Quest’anno, cara, non c’è stata primavera;

Non canti sotto i fiori e non fiori leggeri,

Non risa e metamorfosi, né Aprile;

Non avremo intrecciato le ghirlande di rose.

 

Chini eravamo al chiarore delle lampade

Ancora, e su tutti i libri dell’inverno

Quando ci ha sorpreso un sole di settembre

Pavido e rosso e come anemone di mare.

 

Mi hai detto: “Guarda! Ecco l’Autunno.

Dunque, è stato un sonno il nostro?

Se dobbiamo vivere ancora

Tra questi in-folio, rischia di diventar monotono.

 

Forse, è fuggita ormai una primavera

Senza che la vedessimo apparire;

Perché in tempo parli a noi l’aurora,

Apri le tende delle finestre”.

 

Pioveva. Le lampade abbiamo ravvivato

Impallidite per quel sole rosso

E ci siamo rituffati nell’attesa

Della chiara primavera che è alle porte.

 

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