L’individuo percepisce l’inutilità dei desideri e degli scopi umani e la sublimità e l’ordine meraviglioso che si manifestano in natura e nel mondo del pensiero. […] La funzione più importante dell’arte e della scienza è proprio quella di risvegliare questo sentimento.

 

Due sezioni compongono il volume scritto da uno dei più grandi geni di tutti i tempi, Albert Einstein: da una parte la scoperta scientifica rivoluzionaria, la teoria della relatività spiegata dalla sua mente brillante; dall’altra la filosofia che, cucita sapientemente, mette in luce gli ideali di questo grande uomo.

 

Gli ideali che hanno illuminato il mio cammino sono stati la verità, la bontà e la bellezza.

 

Ed è proprio questa seconda parte che ci lascia ancora più perplessi riguardo all’uomo e alla realtà in cui noi tutti viviamo: non si parla di formule matematiche o concetti astrofisici, ma di umanità. Il nucleo centrale pone le sue basi sui dubbi e gli interrogativi che scaturiscono da determinate scelte compiute dalle civiltà.

 

Il valore di un uomo per la comunità dipende principalmente dal modo con cui i suoi sentimenti, pensieri e azioni sono diretti a promuovere il bene dei suoi simili.

 

Quando poi il progresso può definirsi tale senza finire col trascendere verso una vera e propria autodistruzione di massa degli ideali, della solidarietà, del vero senso di sentirsi parte dell’universo che accomuna tutti noi?

 

Cento volte al giorno, ogni giorno, io ricordo a me stesso che la mia vita, interiore ed esteriore, dipende dal lavoro di altri uomini, viventi o morti, e che io devo sforzarmi per dare nella stessa misura in cui ho ricevuto e continuo a ricevere.

 

 

Einstein, in questo volume, apre la sua mente al pubblico, come sempre provò a fare nel corso di tutta una vita grandiosa: da una parte lo scienziato che, con le sue capacità stravolgenti, ha cambiato il nostro modo di concepire l’universo; dall’altra l’uomo che, lottando contro un’epoca particolarmente ostile, porta avanti il suo impegno civile, politico, sociale e morale.

 

L’esempio di personaggi grandi e puri è l’unica cosa capace di produrre idee illustri e azioni nobili.

 

Gli uomini sono fratelli ed è questa la grande “scoperta” (non scientifica) che vuole trasmettere Einstein, preoccupato per le sorti delle civiltà, impegnate in un conflitto privo di ragioni e lume.

 

Il comportamento etico di un uomo dovrebbe in realtà basarsi sulla solidarietà, l’educazione e i legami sociali.

 

Ogni nostro modo d’essere è legato, in un modo o nell’altro, ai nostri simili, ne influenza l’esistenza, ed è per questo motivo che l’onestà, il rispetto, la solidarietà, l’amore per la conoscenza fine a se stesso sono i grandi insegnamenti che l’uomo Einstein, non lo scienziato, si impegna a diffondere.

 

Il dovere del singolo spettatore non è semplicemente quello di aspettare e criticare. Deve servire la causa con tutti i mezzi in suo potere. Il destino del mondo sarà quello che il mondo si merita.

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