La lodola perduta nell’aurora

si spazia, e di lassù canta alla villa,

che un fil di fumo qua e là vapora;

di lassù largamente bruni farsi

i solchi mira quella sua pupilla

lontana, e i bianchi bovi a coppie sparsi.

Qualche zolla nel campo umido e nero

luccica al sole, netta come specchio:

fa il villano mannelle in suo pensiero,

e il canto del cuculo ha nell’orecchio.

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