Comporre il testo è a vostro parere la parte più difficile? Non sempre è vero…

Dopo aver scritto il libro, infatti, occorre un lavoro attento di limatura e revisione: nessuno scritto, alla prima stesura, risulta perfetto!

La fase successiva, la revisione appunto, ci permette di rileggere quanto è stato scritto con più calma e oggettività, senza lasciarsi prendere dalla foga della storia: dovrete dedicare tutta la vostra attenzione a questo momento perché potrebbe essere il punto cruciale che fa la differenza tra un buon testo e un testo non buono.

Ma cosa significa “revisione” del testo?

Revisionare un testo non vuol dire semplicemente rivederne l’ortografia o trovare i refusi: innanzitutto si parla di una rilettura profonda e non superficiale, l’attenzione viene posta sull’organizzazione del testo, sui contenuti, sulla sintassi e sulla costruzione generale: ogni parte è coerente col resto? Se ci sono riferimenti particolari a determinati contesti (per esempio temporali o ambientali), siamo sicuri che sia proprio tutto corretto? Revisionare il testo vuol dire quindi avere una visione globale del manoscritto.

Un consiglio utile è quello di utilizzare la versione cartacea del manoscritto: vi tornerà più comodo apportare le correzioni, evidenziare le parti da rivedere, rielaborare le frasi…

Prima di intraprendere la fase di revisione, meglio lasciare da parte il lavoro per qualche giorno per schiarire del tutto la mente. Occorre rileggere con occhi critici ciò che è stato scritto, ponendosi il più possibile “al di fuori”, come se foste un lettore che, per la prima volta, si approccia al libro.

Spesso capita che uno scrittore abbia un suo particolare stile che può essere più o meno coerente con la tipologia di testo ultimato: ricontrollate le “formule” che siete soliti usare, verificando che esse siano appropriate al potenziale pubblico; stesso discorso per quanto riguarda i vocaboli, le costruzioni della sintassi, e così via.

Non basterà di certo una sola rilettura: la revisione viene effettuata in più momenti, a seconda di ciò che si sta “indagando”; senza contare che, spesso, qualcosa potrebbe sfuggirci la prima volta, ma inorridirci alla seconda o alla terza rilettura… Inoltre, quando siete focalizzati su un determinato aspetto, ad esempio la grammatica, l’organizzazione sintattica potrebbe passare in secondo piano.

Nella parte finale della revisione esiste il Controllo Finale di Qualità: in questo caso, ad essere “valutato”, deve essere il testo nella sua globalità; sotto il mirino questa volta non abbiamo i singoli errori o la concordanza delle frasi, ma il senso del libro e ciò che quest’ultimo riesce (o meno) a trasmettere, la coerenza totale di ogni parte e la completezza.

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