ALBA SULL’ACROPOLI, di Ida Vallerugo Leggere - Facile Marzo 5, 2018 Silvae et alia Ma mi assale il tempo. Non qui, non ora in quest’alba calma fra queste colonne. Non qui, non ora, in questo silenzio vivo, fra le voci in cui sono nata. Abbiamo un appuntamento, tempo, ma non qui, non ora, in questa perfezione che lenta scompare. E tu ti torci nella pietra lassù, cavallo, occhio grande, spaventato. Calmati, sei perfetto così. Vuoi tornare alla sua mano, tu. Non è qui Fidia, con gli scalpellini morti di Meduno lui ora cena. Non qui, non ora. Ma con te non posso lottare. Resta, allora, senso del tempo, che dandomi la misura del passare pronta mi fai a partire dove non arriverò. Nei vapori mattutini riavvia la ruota Atene e sono anch’io nel coro di voci e rumori a contrastare il coro improvviso di antichissime cicale che grideranno ancora insieme qui, solo loro… Ma impigliata negli sterpi, la ciocca del dio che ci corre nelle vene di dormienti inquieti che aspettano di risalire per le giovani linfe che spargemmo nella tua dura luce, nostro umano passare. ~~~~ Scrivi Cancella commentoLa tua email non sarà pubblicataCommentaNome* Email* Sito Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento. Hai disabilitato Javascript. Per poter postare commenti, assicurati di avere Javascript abilitato e i cookies abilitati, poi ricarica la pagina. Clicca qui per istruzioni su come abilitare Javascript nel tuo browser.