TACI ANIMA MIA, di Camillo Sbarbaro Leggere - Facile Giugno 17, 2019 Silvae et alia Taci, anima mia. Son questi i tristi giorni in cui senza volontà si vive, i giorni dell’attesa disperata. Come l’albero ignudo a mezzo inverno che s’attrista nella deserta corte io non credo di mettere più foglie e dubito d’averle messe mai. Andando per la strada così solo tra la gente che m’urta e non mi vede mi pare d’esser da me stesso assente. E m’accalco ad udire dov’è ressa sosto dalle vetrine abbarbagliato e mi volto al frusciare d’ogni gonna. Per la voce d’un cantastorie cieco per l’improvviso lampo d’una nuca mi sgocciolan dagli occhi sciocche lacrime mi s’accendon negli occhi cupidigie. Ché tutta la mia vita è nei miei occhi: ogni cosa che passa la commuove come debole vento un’acqua morta. Io son come uno specchio rassegnato che riflette ogni cosa per la via. In me stesso non guardo perché nulla vi troverei… E, venuta sera, nel mio letto mi stendo lungo come in una bara. ~ Scrivi Cancella commentoLa tua email non sarà pubblicataCommentaNome* Email* Sito Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento. Hai disabilitato Javascript. Per poter postare commenti, assicurati di avere Javascript abilitato e i cookies abilitati, poi ricarica la pagina. Clicca qui per istruzioni su come abilitare Javascript nel tuo browser.