ESPLORARE L’IGNOTO, di Wayne W. Dyer Leggere - Facile Settembre 19, 2016 Silvae et alia [tratto da Le vostre zone erronee] L’apertura a nuove esperienze Solo gl’insicuri Vogliono la sicurezza. Se hai piena fiducia in te stesso, nulla supera le tue possibilità. Una volta che tu abbia deciso di avventurarti nel territorio in cui non hai garanti né garanzie, ti si offre l’intera gamma delle esperienze umane perché tu ne goda. Pensa ai cosiddetti geni, a coloro che nella vita hanno compiuto imprese spettacolari. Non era gente che sapesse far bene una cosa soltanto, o che si tenesse lontana da ciò che non conosceva. Benjamin Franklin, Ludwig van Beethoven, Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Galileo… questi e molti altri furono dei pionieri, uomini che s’inoltrarono in spazi nuovi, su terreni tutt’altro che sicuri. Erano, come te, uomini, ma diversi da te per il fatto che erano disposti ad attraversare campi dove altri non osavano metter piede. Albert Schweitzer disse una volta: “nulla di umano mi è alieno”. Puoi guardarti con occhi nuovi e aprirti a esperienze che non hai mai considerato all’altezza delle tue possibilità; oppure puoi continuare a fare le cose che hai sempre fatto, al modo che le hai sempre fatte, fino all’ultimo dei tuoi giorni. Gli uomini grandi somigliano soltanto a se stessi, e in genere, è dato discernere la loro grandezza nella qualità della loro esplorazione e nel coraggio con cui hanno esplorato l’ignoto. Aprirsi a nuove esperienza significa abbandonare la nozione secondo cui sarebbe meglio tollerare ciò che si conosce, anziché cambiarlo, dato che ogni cambiamento è carico di incertezze. Forse è anche tua la convinzione che l’essere sia fragile e vada facilmente in frantumi se osa metter piede dove non è mai stato. Questo è un mito. Tu sei una torre di fortezza. Non ti spezzi né crolli se vai incontro a qualcosa di nuovo. Al contrario: hai maggiori probabilità di evitare il collasso psicologico se elimini dalla tua vita una parte di quanto in essa è routine e sempre uguale. Il tedio è debilitante e psicologicamente malsano. Se perdi ogni interesse nella vita, sei già potenzialmente distrutto. Non ti verrà certo quel mitologico “esaurimento nervoso” se metti nella tua vita un pizzico di incertezza per darle sapore. È, forse, anche tua la mentalità che fa dire: “se è insolito, devo starne alla larga”, e che inibisce ogni apertura alle esperienze nuove. Talché se, ad esempio, vedi dei sordi che si parlano a gesti, li starai a guardare con curiosità ma non tenterai mai di conversare con loro. E se ti trovi con persone che parlano una lingua straniera, anziché cercare di comunicare in qualche modo, ti allontanerai, molto probabilmente, evitando la grande incognita che è la comunicazione in una lingua diversa dalla propria. Forse pensi che, per fare una cosa, devi avere una ragione, altrimenti a che scopo farla? Sciocchezze! Puoi fare ciò che vuoi per il solo fatto che lo vuoi e per nessun’altra ragione. Non occorre una ragione per tutto ciò che si fa. Volere una ragione per ogni cosa vieta di fare esperienze. Da bambino avresti potuto giocare un’ora intera con una cavalletta, per nessuna ragione eccetto che ti piaceva; oppure salire in cima a un colle o esplorare un bosco. Perché? Perché così volevi. Ma da adulto, vuoi una buona ragione per ogni cosa. Questa mania della buona ragione ti impedisce di aprirti e di crescere. Che libertà, sapere che non hai più da render conto a nessuno, nemmeno a te stesso, di nulla. ~~~~ Scrivi Cancella commentoLa tua email non sarà pubblicataCommentaNome* Email* Sito Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento. Hai disabilitato Javascript. Per poter postare commenti, assicurati di avere Javascript abilitato e i cookies abilitati, poi ricarica la pagina. Clicca qui per istruzioni su come abilitare Javascript nel tuo browser.