STEPHEN KING Leggere - Facile Luglio 8, 2016 Autori IL RE DEL TERRORE Uno fra gli scrittori più conosciuti, capace di creare storie del terrore indimenticabili, dei veri e propri cult letterari, una personalità fuori dal comune in grado di regalare forti emozioni a milioni di persone. Stephen King nasce nel 1947 a Portland, figlio di un impiegato e di una casalinga, quest’ultima abbandonata proprio dal marito nel 1949, evento che segnerà in modo indelebile il futuro scrittore, il quale riuscirà a delineare in molti suoi romanzi il difficile rapporto tra padre e figli. Durante la sua infanzia numerosi sono i luoghi in cui si trasferiscono: la madre, costretta dalla situazione economica, passa molte ore fuori casa, tra un lavoro e l’altro, pur di mantenere dignitosamente i suoi due figli. Stephen, ripensando a quel periodo, dice che mai ebbero una macchina, ma in compenso la donna, divincolandosi tra molti sacrifici, non fece mai mancare loro il necessario. La scomparsa del padre non è l’unico evento drammatico che colpisce la sua infanzia: all’età di quattro anni, infatti, Stephen vede morire l’amico con cui stava giocando, travolto da un treno dopo essere caduto sulle rotaie. Di natura cagionevole, non frequenta la scuola elementare come i suoi coetanei: è tra le mura della sua casa che inizia le sue prime esperienze di scrittura. Dapprima si dedica ai fumetti, copiando interamente quelli a sua disposizione e rielaborandoli con l’aggiunta di personali descrizioni; successivamente comincia ad inventare storie del tutto originali: la prima narra di quattro magici animali che viaggiano su una vecchia automobile, perseguendo l’obiettivo di aiutare i bambini in difficoltà. “Quando comincio un libro provo a scrivere il primo paragrafo. Un paragrafo di apertura. E in un periodo di settimane e mesi, talvolta anni, lo riformulo più e più volte finché non mi convince. Solo allora so che posso fare il resto del lavoro.” Le letture non mancano: a soli dieci anni scopre l’horror; in soffitta ritrova vecchi libri del padre, amante del genere e appassionato di Edgar Allan Poe e H.P. Lovecraft. Cominciano anche i primi tentativi di pubblicazione, ma il racconto inviato non viene edito. Continua però a scrivere, spesso riportando sulla carta le storie dei film horror visti al drive-in; una volta riesce addirittura a venderne qualche copia a scuola, ma gli insegnanti lo costringono a restituire i soldi. “L’horror e il soprannaturale li ho dentro. Il primo film che ho visto era un film dell’orrore, Bambi. Ricordo quel cucciolo di daino intrappolato nell’incendio della foresta: ero terrorizzato, ma allo stesso tempo divertito. Non so come spiegarlo. […] Ho sempre considerato divertente spaventare le persone. Ma ormai è socialmente accettabile, ci sono in giro tanti film e libri dell’orrore.” All’università intraprende gli studi di letteratura inglese; durante tutto il periodo, per mantenersi agli studi, continuerà a lavorare ai suoi racconti, riuscendo a venderne qualcuno; conseguito il certificato per l’insegnamento, King inizia a svolgere i lavori più disparati (bibliotecario, spazzino, benzinaio…), fino a quando non riesce ad ottenere la cattedra di insegnante di lettere alla Hampden Academy, nel Maine. Sposa una poetessa conosciuta durante gli anni del college, con la quale avrà tre figli; a questo punto iniziano le problematiche legate alla dipendenza da alcol. Il successo arriva grazie a “Carrie”, romanzo che riesce a vendere più di un milione di copie. Grazie ai diritti cinematografici, Stephen King abbandona la professione di insegnante e si dedica a tempo piano alla scrittura. Purtroppo però i drammi non mancano: la madre muore di cancro e King inizia a fare uso anche di cocaina; la disintossicazione dura più di un anno, ed è supportata da amici e familiari. Le opere si susseguono una dopo l’altra: romanzi, saggi e racconti fanno di lui uno degli scrittori più amati degli ultimi anni. “Scrivere è una forma di dipendenza, e la adoro. Ma continui a ottenere tanto anche se diminuisci la dose. Mi spiego: man mano che il tempo passa, più droga e alcol consumi, meno effetto ti fanno. Ti piace sempre, ma diventa un comportamento ossessivo-compulsivo. Di solito scrivo per sei mesi filati e poi mi fermo per 10 o 12 giorni e lascio che la storia si depositi. A quel punto, di solito, mia moglie impazzisce e comincia a dirmi: “Vattene, esci di casa, fai qualcosa. Costruisci una casetta per gli uccelli in giardino, qualsiasi cosa!”. Allora guardo la televisione, suono la chitarra e lascio passare il tempo, poi vado a dormire e faccio sogni inquietanti. Perché quando azioni la macchina che ti fa scrivere le storie, non puoi più fermarla e, se non la sfoghi nella scrittura, finisce nei sogni.” Tra le ultime opere troviamo la trilogia di “Mr. Mercedes”, il cui terzo capitolo uscirà in Italia nell’ottobre del 2016. Molte volte ha annunciato il suo ritiro, ma questo probabilmente non avverrà mai, Stephen King non smetterà di scrivere per i suoi lettori. “Che altro potrei fare? Devi trovare qualcosa per riempire le tue giornate, e suonare la chitarra e guardare la televisione non mi possono certo bastare. Scrivere è una cosa che mi appaga. E poi mi piace per due motivi: mi rende felice, e fa felice anche gli altri.” Scrivi Cancella commentoLa tua email non sarà pubblicataCommentaNome* Email* Sito Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento. Hai disabilitato Javascript. Per poter postare commenti, assicurati di avere Javascript abilitato e i cookies abilitati, poi ricarica la pagina. 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