Mallory è una ex-tossicodipendente in via di riabilitazione.

Il suo sponsor, Russell, le procura un colloquio di lavoro in qualità di babysitter in un paese perfetto, come quelli che si vedono nei film romantici a lieto fine che le piacciono tanto: villette accoglienti, prati curati, piscine in cui nuotare, buone scuole, centri culturali, ristoranti e caffè.

Passeggio lungo i marciapiedi all’ombra, accanto a bambine che disegnano con i gessetti, adolescenti che giocano a basket sui vialetti e innaffiatoi automatici. Cammino attraverso la zona dei negozi, il posto dove servono i frullati e la banda di ragazzi ferma davanti a Starbucks. Penso a come dev’essere bello crescere a Spring Brook, in una cittadina dove tutti hanno abbastanza soldi per pagare le bollette e non succede mai niente di brutto. E vorrei non dovermene andare.

Anche la famiglia Maxwell, presso la quale Mallory inizia a lavorare, rasenta la perfezione: Caroline, moglie e madre premurosa che prepara solo cibi sani, Ted, marito con un buon lavoro e in perfetta forma fisica, un bambino, Teddy, dolce e intelligente, dotato di una fervida immaginazione e creatività, creatività che viene espressa attraverso numerosi disegni appesi sul frigorifero o regalati alla nuova babysitter.

Tutti i vari disegni sono le solite cose da bambini: un sacco di animali, un sacco di persone sorridenti in una giornata di sole. Teddy studia la mia reazione a ogni disegno e si impregna delle mie lodi come una spugna.

Ma qualcosa di strano comincia ad inquietare Mallory, la quale, nei disegni del piccolo Teddy, inizia a scorgere una presenza disturbante: Anya, l’amica immaginaria del bambino, dai lunghi capelli neri e dalle fattezze inquietanti, che compare sempre più spesso sui fogli del blocco usato da Teddy.

“L’uomo ha scavato una buca perché così nessuno l’avrebbe trovata, ma credo che sia riuscita a uscire.”

Le cose si complicano quando Mallory si rende conto che il bambino, nella sua cameretta dove i disegni prendono forma, non è solo, ma qualcosa parla con lui e guida la sua mano nella produzione artistica.

La ragazza condivide le sue teorie con i genitori di Teddy, i quali però, fervidi sostenitori della scienza, non le danno ascolto; non le resta che cercare aiuto nella vicina eccentrica Mitzi che legge i tarocchi e comunica con gli spiriti, e in Adrian, il ragazzo intelligente e premuroso della porta accanto.

Togliete a qualcuno la possibilità di combattere o fuggire e gli resterà solo il panico.

Man mano che i giorni trascorrono i disegni si fanno sempre più frequenti e Mallory inizia a ricomporre il puzzle, un disegno dopo l’altro, per narrare una storia agghiacciante, i cui protagonisti sono molto più vicini di quanto si possa pensare.

Non devo aver paura di Anya.

Non sta cercando di farmi del male.

Non sta cercando di spaventarmi.

Sta cercando di dirmi qualcosa.

E credo sia il momento di levare di mezzo gli intermediari.

E Mallory si renderà conto che ciò di cui deve aver paura non sono i fantasmi del passato, ma le presenze oscure del suo presente.

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