L’ELEMENTO PIU’ MISTERIOSO DELL’UNIVERSO

 

Studiare l’universo è qualcosa che ha sempre affascinato l’uomo, se non altro per l’aurea di mistero che aleggia attorno all’ignoto, che, trattandosi di questo campo di conoscenza, nasconde più cose di quante noi ne sappiamo.  Uno degli argomenti più affascinanti è sicuramente quello della materia oscura, ovvero tutta quella materia che, fino ad un certo punto della nostra storia, non sapevamo esistesse.

La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero. È la fonte di ogni vera arte e vera scienza. (Albert Einstein)

Prima di capire come hanno fatto i nostri scienziati a conoscere questa materia oscura, occorre fare un salto indietro, fino ad arrivare a Newton, che si racconta fosse introverso, poco divertente e molto competitivo. Grazie a questa grandissima personalità siamo infatti riusciti a scoprire la legge di gravitazione universale e abbiamo anche definito in che modo tutti i corpi subiscano una certa accelerazione.

La scienza progredisce meglio quando le osservazioni ci costringono a cambiare i nostri preconcetti. (Vera Rubin)

Da qui in poi si sono potute calcolare numerose masse (della terra, del sole, delle galassie…). Ed è proprio grazie allo studio delle stelle che siamo giunti a conoscere la materia oscura: secondo la formula che calcola la velocità, quest’ultima dovrebbe diminuire quanto più ci si allontana dal centro della galassia, eppure la velocità delle stelle distanti rimaneva sempre costante. La spiegazione? Oltre alla materia visibile ne esiste un’altra invisibile, la materia oscura.

L’importante di questa scoperta fu devastante: basti solo pensare che la massa visibile e ordinaria che compone una galassia corrisponde a circa il 10% del totale; il restante 90% è materia oscura!

Nelle galassie a spirale la proporzione tra materia oscura e materia luminosa è di dieci a uno. Questa forse è anche la proporzione tra la nostra ignoranza e il nostro sapere. (Vera Rubin)

L’altra grande personalità che diede il suo fondamentale contributo alla scienza fu Albert Einstein, il quale arrivò a formulare la teoria della relatività ristretta prima e la teoria della relatività generale poi, secondo la quale lo stesso fenomeno può essere osservato da diversi punti di vista; spazio e tempo non sono nozioni immutabili, bensì si possono dilatare, restringere, curvare… Le masse, dunque, hanno la capacità di mutare la geometria spazio-tempo attorno a lui, indicando agli oggetti che vi si avvicinano come muoversi.

Questo fenomeno è quello che accade quando la luce proveniente da una stella si curva al passaggio vicino al sole: questo è detto “lente gravitazionele”. Da qui in poi possiamo dedurre la quantità di materia che crea questo effetto di curvatura e come questa quantità sia distribuita; sapendo poi il totale di materia e mettendolo a confronto con la materia visibile e ordinaria, per differenza arriviamo a comprendere quanta materia oscura ci sia in ogni galassia.

Non v’è altra tenebra che l’ignoranza. (William Shakespeare)

 

Il viaggio continua esplorando ciò che c’era prima del Big Bang, che colori e suoni avesse l’universo, di cosa fosse composto subito dopo la grande esplosione e tante altre risposte per i più curiosi. In un modo semplice e chiaro, il libro offre molti spunti di riflessione, presentando le teorie e le scoperte più importanti che da sempre affascinano il genere umano.

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